Si tratta di una delle più antiche fabbriche svizzere, eppure ben pochi, anche fra gli appassionati, ne hanno mai sentito parlare. DuBois, fondata nel 1785, ha tutte le carte in regola per far parlare di sé, grazie soprattutto al suo vulcanico proprietario, Thomas Steinemann, che l’ha rilevata nel 2010 e subito ha tirato fuori dal cappello un innovativo crowdfunding per rilanciarla.“Un’operazione che ha avuto un grande successo: quasi 600 appassionati hanno voluto diventare proprietari di un pezzo di storia dell’orologeria, e oggi possono acquistare orologi della Maison con uno sconto importante. E da quel momento le iniziative si sono succedute senza sosta. Abbiamo offerto ai soci la possibilità di affittare l’orologio anziché comprarlo, a un piccolo costo mensile: l’ideale per provare i nostri segnatempo al polso, e solo in seguito acquistarli”.
Ma come sono gli orologi DuBois?
Sono orologi classici, in serie limitate di meno di 100 pezzi l’una, creati ancora come si facevano gli orologi una volta, secondo la miglior tradizione dell’établissage: i migliori materiali, i migliori componenti, i migliori fornitori specializzati.
E i movimenti?
Sono la nostra arma segreta. Abbiamo acquisito negli scorsi anni un’importante collezione di decine di migliaia di vecchie ébauche che risalgono ai migliori anni della storia
dell’orologeria svizzera. Questi movimenti vengono smontati, ricondizionati, rifiniti e infine rimontati per creare i nostri segnatempo: orologi moderni, ma con un cuore antico.
Dopo il rilancio, DuBois unisce contempo- raneità e tradizione, dunque. Su cosa state lavorando al momento?
Attualmente, stiamo preparando una grande novità. Stiamo lanciando un sistema attraverso cui si potrà acquisire la proprietà di uno dei nostri movimenti storici grazie a un’applicazione in blockchain. Chiunque potrà acquistare i diritti di quel movimento, e vedere tutte le fasi della sua trasformazione da movimento a orologio finito. E una volta terminato, potrà acquistarlo, a condizioni particolari, oppure rivenderlo, ricavando una rendita dal proprio investimento.
Sembra quasi fantascienza. C’è altro da dire su DuBois?
Ci sarebbe tantissimo. Ma quello che mi preme affermare è che l’orologeria tradizionale sta cambiando. I giovani - e ce ne sono tanti tra i nostri clienti - cercano sempre più i valori che stanno dietro al brand. Non basta più avere un nome altisonante: bisogna rispettare la propria tradizione, l’attenzione ai particolari, ai materiali, al territorio in cui si vive e si opera. Non basta dire di essere ‘verdi’: bisogna esserlo davvero. Con la nostra tecnologia stiamo andando verso la completa tracciabilità dei processi e dei materiali: in futuro vogliamo arrivare a far sapere a chi acquista i nostri orologi come e dove questi sono nati. Per noi, la serietà non è un optional. duboisfils.ch
Alcuni esempi di DBF003, DBF004 e DBF006 che mostrano le linee moderne, ma sottilmente rétro della casa.
Thomas Steinemann e il primo orologio protagonista della rinascita della Maison, il DBF001; sotto, un pezzo storico dell’Ottocento.
Dettaglio del quadrante di un cronografo DBF001- 03; e un DBF006-04 che monta uno dei primi movimenti automatici con rotore bidirezionale della storia dell’orologeria, il Felsa 4007N Bidynator, risalente ai primi anni 50.