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James Lee Byars

Plasmare la realtà

Ispiratosi alla cultura giapponese fin dai suoi esordi di artista, l’americano James Lee Byars forma il proprio sapere spaziando dall’arte alla psicologia fino alla filosofia, influenzando non poco un’intera generazione. Artista nomade e poliedrico, capace di utilizzare l’installazione, la scultura, la performance, il disegno e la parola, Byars ha la capacità di coinvolgere il pubblico che viene chiamato a confrontarsi con l’artista stesso e a rispondere a domande che egli pone in maniera diretta e indiretta con le sue opere. Pirelli HangarBicocca, dal 12 ottobre 2023 al 18 febbraio 2024, dedica una retrospettiva fatta di opere di dimensioni generose arricchite da materiali preziosi quali il marmo, il velluto, la seta, la foglia d’oro e il cristallo e da geometrie come sfere, prismi e pilastri. La mostra si apre con la monumentale The Golden Tower (1990) dove il pubblico è accolto da una torre dorata alta 21,25 metri, che riassume in sé l’indagine dell’artista sull’interazione tra forme perfette e materiali immutabili. James Lee Byars realizza i primi disegni concettuali dell’opera già nei primi anni ’70, nell’idea iniziale doveva essere alta oltre 300 metri. La prima realizzazione risale al 1990, quando fu presentata al Martin-Gropius Bau di Berlino. Con l’opera The Tomb of James Lee Byars (1986), l’artista racchiude metaforicamente in una sfera di pietra arenaria i concetti intangibili e assoluti di spiritualità e di purezza, che si contrappongono al materiale poroso e stratificato. pirellihangarbicocca.org

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