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CO.RO. Architecture à porter


Come piccoli, preziosi dettagli di grandi capolavori dell’architettura, i gioielli CO.RO., Architecture à porter, sorprendono per l’originalità del design che si esprime secondo i canoni universali e senza tempo dell’arte e della bellezza, tra passato, presente e futuro. Avviene così che in un anello, in una collana o in un bracciale, nelle armoniose ma pure rigorose geometrie della loro forma, si scoprano, ad esempio, mirabili visioni del Pantheon, dell’Acquedotto romano, di Castel del Monte, del Palazzo della Civiltà Italiana, del Palazzetto Zuccari, della Cà d’Oro, della Galleria degli Uffizi, del Solomon R. Guggenheim Museum. Visioni che attraversano epoche, stili, Paesi e città, cogliendo ed esaltando sorprendenti particolari di magnifici edifici che talvolta l’incisione di una frase rivelatrice, seminascosta nel bordo dell’anello, arricchisce di significato.

“Il tipo di gioiello che realizziamo è nato, come anche il brand, in maniera molto spontanea e naturale, non come progetto di business, ma guidato dalla nostra più grande passione che era, ed è, l’architettura”, spiega Giulia Giannini che insieme a Costanza de Cecco (entrambe architetti) nel 2012 ha fondato CO.RO.. “Mentre studiavamo al primo anno di Università abbiamo frequentato sia un’accademia che dei corsi privati e abbiamo iniziato a realizzare i primi prototipi per noi stesse. Ci siamo accorte che avevano un filo rosso che li legava: una componente geometrica molto forte e la caratteristica di interpretare delle architetture, degli edifici, delle opere che ci avevano in qualche modo impressionato e formato, da cui cercavamo di estrarre alcuni dettagli per renderli indossabili. Poter plasmare con le nostre mani qualcosa, disegnarlo e poi realizzarlo con la microscultura è un progetto che ci ha realmente stregato e quindi abbiamo continuato su questa strada, incoraggiate dalla risposta molto affettuosa e generosa dei nostri clienti che si appassionano al nostro progetto”.

Qual è il significato del nome che avete scelto per il vostro brand?

Il nome ha due significati. Il primo è un omaggio alla nostra amicizia nata al Collegio Romano, sede del Liceo Ennio Quirino Visconti. Il secondo rimanda al fatto che la gioielleria nasce da un coro composto da designer, orafi e artigiani che collaborano.

Da cosa vi lasciate ispirare?

Non ci poniamo confini. Sono più di dieci anni che creiamo gioielli e troviamo sempre un nuovo argomento che ci interessa. Oltre al barocco romano ci interessano in particolare l’archeologia industriale e le architetture contemporanee. Abbiamo realizzato una piccola collezione dedicata a Jean Nouvel, all’Istituto del Mondo Arabo di Parigi. Riprendendo il modulo che caratterizza la facciata abbiamo costruito dei piccoli monili che hanno quello stesso modulo come base e poi lo abbiamo ripetuto in scale diverse per creare un movimento e un gioco di prospettive. Di questo edificio la cosa più interessante oltre all’estetica è la tecnologia, ossia il fatto che i moduli sono costruiti con lo stesso meccanismo dell’esposimetro della macchina fotografica e quindi in base alla luce che riceve l'esterno si aprono o si chiudono per filtrare una luce ottimale all’interno dell’edificio. Per evidenziare questo aspetto tecnologico abbiamo aggiunto su un lato del gioiello l’incisione φῶς γραφη, che significa disegnare la luce, da cui deriva la parola fotografia. È un piccolo dettaglio ma racchiude in due parole quel significato fondamentale che non volevamo si perdesse. L’incisione è una pratica che ci piace ma non la forziamo. In un altro anello ispirato alla cupola del Pantheon abbiamo voluto riportare una citazione tratta da “Memorie di Adriano” di Marguerite Yourcenar che abbiamo letto al liceo e che è stato determinante nella scelta della Facoltà di Architettura. La frase recita “mi sentivo responsabile della bellezza del mondo”.

Quale sarà il tema della prossima collezione e quando uscirà?

Uscirà a dicembre ed è nata grazie ad una collaborazione con la Galleria Borghese che ci ha invitato a realizzare dei gioielli ispirati alla sua collezione o all’edificio. Abbiamo scelto di raccontare i Giardini Segreti ed in particolare la Meridiana e l’Uccelliera riprendendo la pianta del giardino e aggiungendo il disegno di questi due edifici. Abbiamo realizzato un paio di orecchini, un bracciale, un anello e due piccoli pezzi che sono invece dedicati ad un capitello molto particolare che non avevamo mai visto e che assomiglia ad un capitello ionico ma che al posto delle volute ha due fiori.

corojewels.com

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