una mostra alla GAM, a Milano
La GAM - Galleria d’Arte Moderna di Milano, dedica una mostra a Joe Colombo, genio visionario che ci ha lasciato una grande eredità di design. Caro Joe Colombo, ci hai insegnato il futuro, a cura Ignazia Favata e organizzata da Suazes con la Galleria d’Arte Moderna di Milano e l’archivio Joe Colombo, dal 24 maggio al 4 settembre 2022 illustra l’evoluzione della sua storia e il suo costante interesse verso nuove forme di progresso.
Scopri la mostra Aldo Rossi – Design 1960-1997
Joe Colombo, tra di designer più straordinari della storia italiana, è nato a Milano nel 1930, e lì aveva sviluppato la sua breve ma densa carriera di designer; purtroppo, infatti, Joe Colombo morì a soli 41 anni. Nel periodo in cui era studente all’Accademia d’Arte di Brera e al Politecnico di Milano, si era dedicato all’Arte Nucleare e frequentava gli artisti Enrico Baj e Sergio Dangelo; dal 1951, partecipava alle varie mostre del Movimento Nucleare. Nel 1963 ricevette il premio IN-ARCH per l’arredamento di un albergo in Sardegna, e nell’anno successivo alla XIII Triennale, ricevette una medaglia d’oro per la lampada ACRILICA e due medaglie d’argento per il COMBI-CENTER e la MINI-KITCHEN.
Il percorso espositivo parte dalle prime esperienze degli Anni Cinquanta, dall’adesione al Movimento Arte Nucleare, e dal primo progetto della Città Nucleare, in cui troviamo già una città residenziale e una sotterranea con automobili, servizi, magazzini e metropolitana. La morte del padre e il suo necessario coinvolgimento nell’azienda di famiglia, lo portano a un cambiamento radicale con l’abbandono del mondo artistico e l’incontro con quello industriale, ma l’esperienza si rivela cruciale per Colombo, che impara tecniche costruttive, di produzione e incontra i nuovi materiali plastici. Dopo qualche anno, infatti, cede l’attività e apre il suo primo studio a Milano. Gli anni Sessanta si aprono con il premio IN-ARCH per il controsoffitto in metacrilato nell’Albergo Continental a Platamona in Sardegna (1964), e il progetto, con il fratello Gianni, della lampada Acrilica per O-Luce, con cui vince la medaglia d’oro alla XIII Triennale di Milano (1964).
Le sue intuizioni, insieme alle applicazioni pratiche dei nuovi materiali, lo portano a proporre oggetti di design con forme e materiali nuovi e con idee innovative sui modi di vivere del futuro.
Tra questi, il Sistema Programmabile per Abitare, o i monoblocchi polifunzionali come la MiniKitchen per Boffi e il Box 1 per La Linea. Suoi sono anche alcuni paesaggi futuribili, come Visiona 1 per Bayer, presentato a Colonia nel 1969, il Total Furnishing Unit per la mostra Italy: the new domestic landscape al MoMA, o la sua stessa casa in Via Argelati a Milano.GAM-Milano.com